rubo dal guardian questa foto per fare una piccola riflessione.
nel duemilaotto ho avuto la bella idea di investire in uno spazio espositivo. un mondo nuovo con regole strane e gente insolitamente ordinaria. ho conosciuto persone incredibili e ho visto case stupende. per uno strano caso del destino chi si occupa di arte cucina molto bene. sono stata con loro, con quelli che hanno deciso di vivere per l'arte avendo cura di sé e di chi gli sta accanto.
le opere devono viaggiare, come la scultura di monica, per esempio. i curatori spesso tendono a essere meno presenti quando la mostra è arrivata al termine. partecipare a un'esposizione lontano da casa diventa una preoccupazione: la spedizione, l'allestimento, la vendita e soprattutto il rientro dell'opera sono le vere preoccupazioni dell'artista contemporaneo.
vorrei che esistesse un servizio apposta, fino ad allora mi candido come assistente volontario. la mail è in fondo alla pagina, i commenti invece sono a qualche pixel da qui.
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