martedì, luglio 01, 2008

l’impermanenza delle cose

caffé viennese - kyrie [le meccaniche del quinto]

Nel caffè dei portici lampadari con candele
e dame in posa per il tè
i vassoi riflettono il velluto rosso delle sedie sotto i tavoli
gli specchi creano dei giochi di profondità.

Come sottofondo da una radio in legno
suoni di una musica da camera
dalle tazze il fumo pigramente sale
appannando i vetri che separano
da fuori, dalle insegne accese per Natale,
e dalle luci livide e violacee dei lampioni.

Nell’incedere degli altri, coperti da mantelle e sciarpe
e nell’approssimarsi di carrozze
è chiara l’idea che ti spiegai
dell’impermanenza delle cose.

Intanto stampe alle pareti ci circondano.
Resto in attenzione e osservo
come il semplice sfogliare un libro porti via da sé
noto che i colori dei ventagli e dei discorsi mi possiedono
scordo ancora troppo spesso ciò che è utile
lascio che la forma attorno mi catturi.

Nell’incedere degli altri, coperti da mantelle e sciarpe
e nell’approssimarsi di carrozze
è chiara l’idea che ti spiegai
dell’impermanenza e della discontinuità.
E riprendo a leggere.


era l'anno duemilaquattro.
duemila e quattro e tu non esistevi nemmeno. dreamweaver era di macromedia e avevo quattro dipendenti. a pranzo si andava al parco di porta venezia. avevano un buono pasto da sei euro e settanta e il rimborso dell'abbonamento atm. si stava lì per un po': certe volte un'ora, certe volte due. il tempo di ossigenare il cervello, inventarsi un'idea per rendere un sito più usabile, una frase più semplice, un blu più elegante. nessuno si è mai lamentato, ogni lavoro è stato consegnato in tempo. in proporzione guadagnavo il 10% in meno degli altri supervisori, ma la mia squadra aveva quel margine di budget in più che li rendeva il 50% più efficienti.

nel duemilaquattro avevo un certo stile. leggevo romanzi di autori russi in pomeriggi assolati come questo. chiudevo presto per andare al secondo spettacolo e non sarei mai uscita con uno sportivo.

riprendo a leggere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Now the years are rolling by me, they are rockin even me
I am older than I once was, and younger than I'll be, thats not unusual

No it isn't strange, after changes upon changes, we are more or less the same

After changes we are more or less the same

phosso ha detto...

lo ammetto: senza wikipedia avrei fatto fatica a intercettare la citazione