giovedì, luglio 31, 2008

cosa mi aspetto



laurie anderson risponde ad un po' di domande fra cui:

You've also worked at McDonald's.
Yeah. I began to think, "How can I escape this trap of just experiencing what I expect?" I decided maybe I would just try to put myself in places where I don't know what to do, what to say, or how to act. So, I did things like working at McDonald's and on an Amish farm, which had no technology whatsoever.


sto partendo perché stai arrivando. se al mcdonald davanti a casa ci fosse laurie anderson a fare i panini, avrei un paio di consigli da chiederle.

"i tuoi occhi. è un giorno di lavoro solo guardarci dentro" [laurie anderson - it tango- 1982 circa]

quelli che tornano


le relazioni precarie assecondano i ritmi dei rispettivi contratti e così capita che qualcun* torni da un lungo viaggio proprio mentre sto per scappare dalla città.

martedì, luglio 29, 2008

prima di partire per un corto viaggio



mentre aspetto che arrivino le mutande penso che tu abbia _davvero_ragione ad essere stanc* di essere sexy.

Baby you've got me thinking
'bout the place I left behind
A suitcase in Helsinky
Full of things I wanna set on fire (set on fire)

The real is that you been lying
And no matter how hard I try
I won't be able to forget this
'cuz this is very deep inside

What I left behind
What I left behind
Left behind
What I left behind

So im'a fly back to Helsinky
And even stay there for a while
Gonna get my things back
Gonna get some fun, gonna drink 'til I pass out

I'm gonna get on to the table,
And dance my ass off 'til I die
I'm gonna hopefully forget you
And quit those nightmares I've been having

Every night, every day
It's the same so hard to explain
A million pounds won't be enough
To make me step back at your face

That's what I left behind
Left behind
What I left behind
Left behind

Left behind
What I left behind
Left behind

Every night, everyday
It's the same so hard to explain
A million pounds wont be enough
To make me step back at your face

Baby you've got me thinking
Baby you've got me thinking
Baby you've got me thinking
About the place I left behind
A suitcase in Helsinky
Full of things I wanna set on fire
Im gunna jump on to the table
And dance my ass off 'til I die
And I'm gonna hopefully forget you
And quit those nightmares I've been having

Every night, everyday
It's the same so hard to explain
A million pounds wont be enough
To make me step back at your face

That's what I left behind

Left Behind - CSS link [anche se è un promo e si trova ovunque]

lunedì, luglio 28, 2008

la guerra del verde


alla faccia dell'arredo urbano, del verde pubblico e della polemica da salotto: da oggi si risponde a suon di bombe.

ps. niente paura, l'esercito non è ancora arrivato in città. la foto è stata scattata a cuneo a un raduno di mezzi militari.

domenica, luglio 27, 2008

AdSense ain’t gonna work for you, cowboy*

mi sono stufata di quelle finestre snappe sul blog, erano invadenti e non sono mai riuscita a personalizzarle come volevo. ciao ciao finestre snappe.

magari un giorno proverò adSense.

*nuovo articolo su pearsonified.

un minuto di chiarezza


sto lavorando [gratis, eh!]. faccio pausa. penso alle cose per come sono, senza aggiungere altro.

scrocco il wireless a uno sconosciuto.
spero non sia lo stesso che è partito per le vacanze e si è dimenticato di disattivare la sveglia che suona ogni 7 minuti dalle 8e21. fortunatamente dopo un po' lo snooze si è rassegnato.

torno alla mia timeline.

> final cut pro 6 tip of the day [per passare l'esame di certificazione]
il tab in cui si può modificare l'opacity parameter nel viewer è il motion tab [non il controls tab!]

sabato, luglio 26, 2008

essere folk a madrid


sogno le vacanze insistentemente.
forse perché ogni giorno c'è qualcuno da portare all'aeroporto.
ascolto una donna di cui fino ad ora non sapevo nulla.

domani finirà sul mio muxtape.

giovedì, luglio 24, 2008

parrucchiera certificata


non ho passato l'esame. era difficile, molto. la prossima volta andrà meglio, ne sono certa, saprò esattamente cosa memorizzare e non cadrò in stupidi tranelli in inglese tecnico. final cut è un programma che uso con dimestichezza, ma devo ammettere di non aver studiato a memoria la posizione di ogni voce dei vari menu.

mi sono presa un fine settimana di pausa. ho fatto un lungo viaggio in autostrada verso il mare. sono andata a sentire i baustelle in una piazza desolata. ho visto la mia famiglia.

chiudo il capitolo e ricomincio da capo.

sembra di buttare via il tempo. non credo che questo pezzo di carta con la mela morsicata mi porterà ad una soluzione lavorativa più gratificante, almeno dove sono ora.

amarezza.

allora vado da simone a vuotare il sacco, parliamo del miei capelli che sono sempre un centimetro troppo lunghi o tre centimetri troppo corti e della parrucchiera all'angolo che sta per chiudere e che forse si, sai cosa dovresti fare? quando avrai passato l'esame e potrai mettere il logo sul biglietto da visita e diventarai la prima parrucchiera dell'isola ad essere certificata apple. simone è un barista alle prime armi, ha ancora tutto da imparare, ma l'idea non è da buttare.

confidenze sul bancone

in negozio entra la gente più strana. parlare con le persone è sicuramente la parte più gratificante del lavoro. vengono lì per comprare un oggetto, ma poi ti raccontano della scuola, del capo che è un tiranno, della figlia che si caccia nei guai, della loro storia d'amore. in questo periodo di stallo sentimentale sentire un uomo disposto ad acquistare - a qualsiasi prezzo - un vecchio ipod mini rotto pur di non dover dire alla moglie di essersi fatto rubare il suo primo regalo da fidanzati, mi ha trasformato in una romantica complice. ho cercato fra i rottami e alla fine gliel'ho regalato.

praticamente sono una mastercard: vedere un uomo felice non ha prezzo.

mercoledì, luglio 23, 2008

idee e sogni


a volte conta l'idea.
a volte contano i sogni.

when i was a little boy i dream of becoming a science-fiction director. as a 33 years old, i believe that by using available means, we are able to make every idea comes to our minds happen.

grzegorz kozakiewicz
> via

lunedì, luglio 21, 2008

quando il tuo gatto ha talento



erik il gatto è in vacanza in un posto più fresco [e bello].
ho deciso che gli comprerò una macchina fotografica e andremo insieme in val maira ad agosto. forse ho trovato il compagno giusto per le escursioni in montagna.

quanto manca ad agosto?

ultima scena

nella scena finale il personaggio Uno dice a Due che crede in lui e che non importa se le cose andranno bene o male: il risultato non cambierà la visione che ha di lui.

la musica ruba prepotentemente il posto alle parole.

Due non sa cosa pensare. non crede minimamente di riuscire a saltare dall'altra parte. si gira.
guarda Uno in lontananza. "sembra così sicuro, non potrà andare male."

Due prende la rincorsa perché a volte la forza è in quelli che credono in te. Due spicca il volo nel silenzio.

Uno sorride. Due si dispera perché sa che non troverà mai il coraggio di rifarlo.

Due ascolta rassegnato la colonna sonora del film_che_finisce_male e vuole indietro il biglietto. vuole continuare a scuotere la testa mentre rivede il punto in cui si sfracella. vuole far capire a Uno che non è tanto difficile rialzarsi, ma è improbabile avere la forza di saltare per la seconda volta. Due vuole fare tutto questo, ma poi si ferma ad ascoltare il rock rassicurante dei titoli di coda. guarda i nomi sparire in alto. pensa che i soldi sono solo pezzi di carta e che se fosse facile saltare dall'altra parte vorrebbe restare di qua con Uno.

martedì, luglio 15, 2008

la mamma che scruta la nonna


la kelly bishop del 1987 mamma di baby che nessuno può mettere in un angolo è la nonna di rory.

ora sembra più giovane.
ah, meno male che d'estate la rai non propone niente di nuovo!

ma che fine hanno fatto i dark

ieri sera al concerto di siouxie pare ci fossero solo smidollati, ma lei sembrava in forma.

questo video - invece - è per quei due o tre che passano di qua abitualmente e che magari sono appena tornati da marte



e relativo suospazio.

qui si può votare la mia t-shirt. è la n 18. manca un giorno.

consiglio spassionato

per tutti quelli che:
- hanno intenzione di comprare un iPhone per usarlo come un telefono
- si stupiscono che abbia solo tregiga [3G!]
- continuano a dirmi che apple è pazza e che il prezzo è una truffa

per tutti loro -ma anche per molti altri - c'è la vera alternativa.

lunedì, luglio 14, 2008

non rifacciamo un letto ormai disfatto

il weekend non ha messo a posto un bel niente.
forse anche questo è uno dei casi in cui il dialogo non è obbligatorio.

giovedì, luglio 10, 2008

i colleghi non sono tutti uguali


manchi e non smetti di mancare.

mercoledì, luglio 09, 2008

povera italia

qualcuno ha detto che l'italia è uno stivale con un piede morto dentro.

come dargli torto.

martedì, luglio 08, 2008

denti



*

il dentista saluta tutti.
anche me.

maglietta dell'estate 2008


contest

lunedì, luglio 07, 2008

ah, ecco

se siete tra quelli che mettono la parola “mac” nel nickname e pensate che possedere prodotti di una certa marca (vale per tutte le marche) definisca i vostri contorni esistenziali, cliccate altrove

per tutti gli altri: la faccenda iphone spiegata per benino.
buona lettura.

lo sciopero addosso

ogni volta che la metro chiude per sciopero il lavoratore con contratto farlocco mette le scarpe da ginnastica e parte un'ora prima. spesso lo fa perché è volenteroso, ma quasi sempre perché non ha scelta.
per questo motivo oggi sarà difficile/impossibile mandare una raccomandata, ma non si noterà la mancanza dei commessi in un negozio qualsiasi.

no, non ti posso tenere da parte un iPhone

messaggio di servizio.
1 non si possono prenotare i magici telefoni di cupertino
2 quelli che lavorano per apple leggono le stesse informazioni dei comuni mortali, non c'è alcun canale preferenziale
3 anch'io penso che le tariffe siano folli, ma pazienza
4 non posso sapere se ziphone funzionerà sul 3g

ci sono almeno 5 ragioni per cui vorrei un iPhone, ma al momento ho altre urgenze economiche.
se avessi accettato la metà delle mance che mi sono state proposte nell'ultima settimana potrei
1 andare un weekend alle terme
2 comprare un paio di sandali camper in saldo
3 stampare il portfolio su carta fedrigoni

domenica, luglio 06, 2008

l'acqua non bolle se continui a fissarla

cassettina.

il messaggio sul fondo della bottiglia

i rapporti si deteriorano ogni giorno, ma la separazione - la dipendenza psicologica - quella è sempre più complicata da gestire. basta mezzo minuto di webnoia e sto già seguendo i tuoi twittermomenti. due chiamate perse da un numero sconosciuto: potevi benissimo essere tu visto che stai ascoltando quellacanzone su lastfm.

non ho fatto programmi perché so che oggi mi chiamerai.

aspetto. bevo una cosa per rilassarmi.

messaggio
ti dovrei parlare, quando/se hai un minuto. rsvp. v.

giovedì, luglio 03, 2008

il branco vs la squadra

sono stata sempre dalla parte della Squadra.
oggi - senza_rendermene_conto - mi sono ritrovata nel Branco.

è un ruolo che non mi appartiene, mi dissocio da me stessa. farò mobbing allo specchio finché non avrò capito dove ho sbagliato.

osserverò un minuto di senso di colpa mascherato da istinto di sopravvivenza.
poi passerò ad altro. tipo questo.


[via]

martedì, luglio 01, 2008

l’impermanenza delle cose

caffé viennese - kyrie [le meccaniche del quinto]

Nel caffè dei portici lampadari con candele
e dame in posa per il tè
i vassoi riflettono il velluto rosso delle sedie sotto i tavoli
gli specchi creano dei giochi di profondità.

Come sottofondo da una radio in legno
suoni di una musica da camera
dalle tazze il fumo pigramente sale
appannando i vetri che separano
da fuori, dalle insegne accese per Natale,
e dalle luci livide e violacee dei lampioni.

Nell’incedere degli altri, coperti da mantelle e sciarpe
e nell’approssimarsi di carrozze
è chiara l’idea che ti spiegai
dell’impermanenza delle cose.

Intanto stampe alle pareti ci circondano.
Resto in attenzione e osservo
come il semplice sfogliare un libro porti via da sé
noto che i colori dei ventagli e dei discorsi mi possiedono
scordo ancora troppo spesso ciò che è utile
lascio che la forma attorno mi catturi.

Nell’incedere degli altri, coperti da mantelle e sciarpe
e nell’approssimarsi di carrozze
è chiara l’idea che ti spiegai
dell’impermanenza e della discontinuità.
E riprendo a leggere.


era l'anno duemilaquattro.
duemila e quattro e tu non esistevi nemmeno. dreamweaver era di macromedia e avevo quattro dipendenti. a pranzo si andava al parco di porta venezia. avevano un buono pasto da sei euro e settanta e il rimborso dell'abbonamento atm. si stava lì per un po': certe volte un'ora, certe volte due. il tempo di ossigenare il cervello, inventarsi un'idea per rendere un sito più usabile, una frase più semplice, un blu più elegante. nessuno si è mai lamentato, ogni lavoro è stato consegnato in tempo. in proporzione guadagnavo il 10% in meno degli altri supervisori, ma la mia squadra aveva quel margine di budget in più che li rendeva il 50% più efficienti.

nel duemilaquattro avevo un certo stile. leggevo romanzi di autori russi in pomeriggi assolati come questo. chiudevo presto per andare al secondo spettacolo e non sarei mai uscita con uno sportivo.

riprendo a leggere.