martedì, settembre 02, 2008

l'amore è un buco nero

lunedì mi chiama elena dal lavoro. il suo collega simone è tornato single dalle vacanze.

sarà a milano da giovedì sera a domenica e io sono stata venduta come un pezzo di carne.
ottimo curriculum, ma non abbiamo più l'età per gli appuntamenti al buio. indago per non dover fare da baby sitter all'uomo inutile numero enne.

oggi ci scambiamo le prime mail. una ogni sette, forse otto minuti. so più cose di simone di quante ne abbia mai sapute su tutti gli altri. per un attimo ho la sensazione di parlare con una donna.

un uomo annoiato scrive ancora più di una donna.
il lavoro oggi non mi dà tregua, rispondo sfuggente e telegrafica.

torno a casa pensando che è stata una delle più brillanti conversazioni degli ultimi sei mesi.

settembre sembra proprio il mese giusto per ricominciare: molte idee nuove da realizzare e in più un appuntamento al buio degno di una commedia americana. sono lanciatissima, non riesco a crederci: il famoso punto di svolta è proprio lì davanti a me, lo posso toccare. fin qui tutto bene, ma poi leggo questo articolo e il film prende una piega che non mi piace per niente.

odio questi sceneggiatori moderni allergici al lieto fine che pensano di risolvere tutto con l'ironia.

2 commenti:

Pa ha detto...

Dipende se l'ironia si capisce lo sceneggiatore è da stimare altrimenti......

In bocca al lupo per l'appuntamento

phosso ha detto...

staremo a vedere quanto è bravo questo sceneggiatore.